Mi sono sempre creduta fortunata e forse lo sono dato che solo qualche giorno fa mi sono ritrovata per la prima volta in una sala operatoria.
La paura mi ha accompagnata. Ero tesa, nervosa, agitata e molto molto spaventata. Mercoledì mi trascinavo per casa commettendo errori assurdi tipo mettere la crema alla calendula sullo spazzolino o infornare una torta senza mai accendere il forno. Cose di questo genere. La sera mi hanno chiesto di fare un 2X2 a beach volley e, calcolando che probabilmente non avrò altre occasioni quest'anno, ho accettato molto volentieri.
Alle 19:30 ero ai campi e dopo due scambi mi sono resa conto di non aver mangiato nulla in tutto il giorno. Vedevo nero, non avevo forze ed il caldo mi stava sfiancando. Il mio compagno di gioco non ha nemmeno avuto il coraggio di rimproverarmi perché era palese il mio stato ansioso.
Finita la gara sono tornata a casa, cena e poi a letto... Le preoccupazioni mi marcavano ad uomo. Le solite domande: "e se qualcosa non dovesse andare nel verso giusto?" "e se ci fossero complicazioni?" "e se l'esito non fosse quello atteso" Insomma, mi stavo massacrando la testa fino a quando non sono crollata esausta in un sonno profondo. Alle 6 del mattino la sveglia suonava ed io silenziosamente preparavo la mia borsa per l'ospedale.
Arrivata puntualissima alle 7 in un ospedale ancora dormiente, sono stata accolta da due infermiere gentilissime che cercavano di farmi rilassare e mi hanno accompagnata al mio letto chiedendomi di indossare il camice. Poco dopo avevo una flebo al braccio e mi stavano accompagnando in sala operatoria. Lungo il tragitto mi accarezzavano i capelli facendo complimenti ed esaltandone la morbidezza prima di infilarli in una cuffia.
Arriviamo. Fa freddissimo ed un sacco di gente verde vestita chiacchiera di qualsiasi cosa non badando particolarmente alla mia presenza.
Mi chiedono conferma dei dati anagrafici, mi chiedono che faccio nella vita, se ho figli e come mi sento.
La più anziana mi mette una specie di molletta che rileva il battito cardiaco sul dito della mano, una placca appiccicosa sulla coscia e mi incolla un lenzuolo monouso lasciando libera solo la parte che andranno a tagliare.
Il chirurgo mi viene davanti, mi guarda negli occhi, mi sorride. Un sorriso che, non so come, mi rassicura. Mi dice "io la pungerei, sentirà un pò male" ed infatti ho sentito un pizzicotto ed uno strano calore: era l'anestesia.
Sono in quattro intorno a me. Mi dicono di avvisarli se sento male così mi fanno ancora un pò di anestesia. Iniziano a tagliarmi e parlano di cucina, colleghi, vacanze... ed io li sotto che sentivo dolore, me ne stavo contratta e non dicevo nulla. Poi sono esplosa in un "MI FATE MALE" e loro subito hanno fatto come detto. Il chirurgo mi dice "sto facendo fatica perchè ho voluto farti il taglio più piccolo possibile". Ero comunque abbastanza tranquilla, anche se vederli in affanno un pò mi faceva pensare. Poi mi guarda e se ne viene fuori con un paragone azzardato "pensa a dover sgusciare un uovo quando ancora è nella gallina" ed io ho spalancato gli occhi con un aria un pò sorpresa. Poco dopo mi dice "ecco! Ci sono riuscito! Vuoi vederlo?". Non so ancora dove ho trovato la forza ed il coraggio, ma ho annuito e vedervi davanti agli occhi quella massa biancastra e sanguinosa. A dire il vero me lo immaginavo più piccolo. Non è di certo stato uno spettacolo carino, ma sono comunque contenta di averlo potuto vedere. Il chirurgo mi ha sorriso di nuovo ed ha lasciato che mi richiudesse il collega. Nel frattempo mi spiegava un pò di cose, ma io ero concentrata a vedere cosa combinavano con il filo.
Dopo un'ora ero di nuovo in camera con un tea caldo zuccherato da bere e sempre la flebo nel braccio. Quando mi hanno dimessa ero stanca, dolorante, ma sollevata.
Adesso aspetto fiduciosa l'esito dell'istologico.
Iscriviti a:
Commenti (Atom)
VELLUTATA AUTUNNALE
Cosa c'è di meglio di un'ottima e calda vellutata in una fredda sera autunnale? Quella che vi propongo oggi è molto semplice e gusto...
-
Volete rilassarvi, mangiare bene e passeggiare per le viette di una splendida cittá italiana? Bene, la scelta che fa per voi è Siena. Ogni...
-
Cosa c'è di meglio di un'ottima e calda vellutata in una fredda sera autunnale? Quella che vi propongo oggi è molto semplice e gusto...
-
Un proverbio turco che spesso mi ritrovo a pensare e che, non so nemmeno io per quale preciso motivo, mi ricorda moltissimo la mia nonna. I...