Oggi è il 2 gennaio, ma possiamo considerarlo quasi il primo giorno dell'anno perché il primo tutti sono ancora rintronati dai festeggiamenti della notte di San Silvestro.
Questa mattina mi sono fatta una bella colazione con sottofondo musicale perfetto e mi sono diretta in sala pesi per fare la prima sessione dell'anno. Due orette di attività fisica come si deve e con un mio amico ci siamo fatti un pranzo giapponese chiacchierando di pallavolo e progettando un viaggio insieme… Ho bisogno di viaggiare.
Verso le tre me ne stavo tornando a casa ed ho chiamato il mio più vecchio amico… il mio compagno di banco delle elementari. A Natale ci siamo mandati messaggi strappalacrime, forse un po' aiutati dalle bollicine in eccesso per i festeggiamenti, quindi ho pensato di bermi un caffè con lui… Ha borbottato perché è un burbero, ma poi è venuto ed è stato bene. Un caffè e due birrette intervalla te dalle sue sigarette… Posso non vederlo per mesi, anni e lustri, ma non cambierà mai la nostra sintonia.
Siamo sempre stati diversi…molto diversi. Ciò nonostante ci vogliamo bene e ci insultiamo quanto basta per mantenere vivo il nostro rapporto. Poi sono volata a casa… tra meno di un'ora torno in palestra per l'allenamento. Volevo solo mettermi qui, sul divano, fare ghiaccio alle articolazioni mentre leggevo qualche pagina del libro che mi hanno regalato.
Mi sono preparata una tazza di te, ho preso il libro e, non so il motivo, mi sono messa a cercare un segnalibro. Ho aperto la scatola rosa. Quella scatola dove ho svuotato la mia scrivania il giorno che mi sono licenziata e non l'ho mai riaperta. Sono andata a colpo sicuro, certa di trovare quello che stavo cercando. Invece no. Ho trovato di tutto, ma non il segnalibro.
C'erano quattro buste piccole, di quelle colorate che contengono un cartoncino dello stesso colore dove si scrivono pensieri brevi per essere pinzati ai fiori. Quando lavoravo a Milano ricevevo tanti fiori.
Una di queste buste è bianca e contiene un messaggio: "semplicemente ti amo".
In un secondo il mio cervello mi ha catapultato in nel mio ufficio al piano terra, quello con la parete verde, le finestre enormi vista hotel e la vetrata sulla sala riunioni dei producers. Ho rivisto la mia scrivania circondata da un centinaio di rose bianche e rosse. Io seduta da sola in questo ufficio straziante. Il telefono suonava, tutti mi facevano domande ed io volevo sparire per sempre.
Ho superato anche questo, non devo avere paura di niente.
Così mi fermo e mi dico: SPENSIERATEZZA.
Scrivo un messaggio, con la schiettezza che mi contraddistingue ed in risposta… una faccina sorridente.
Forse hanno ragione quando mi dicono che rimango fregata dalle aspettative.
venerdì 2 gennaio 2015
giovedì 1 gennaio 2015
PERDONARE
Non vorrei scrivere uno dei tanti e banalissimi post dove si tirano le somme dell'anno che ci si lascia alle spalle, preferirei raccontare come sempre un po' di me… Pezzetti di vita.
Il 2014 era iniziato con il solito pranzo a base di avanzi del cenone e la classica sfida a Partini che ha aperto le danze al freddo gennaio. Di quel mese ricordo di essere andata a fare un controllo per il ginocchio a Modena, accompagnata dalla mia amica brasiliana… Una bella mattinata con pranzo a base di tigelle e affettati. Ricordo anche di essere andata allo stadio a vedere Milan-Atalanta con il mio ragazzo il giorno dell'Epifania. Poi ci fu la pausa campionato e non fu semplice prenotare un posto dove andare… Di solito l'entusiasmo ci faceva decidere con larghissimo anticipo, invece ci fu un sacco di tensione. Ho ancora il magone se ripenso allo stato d'animo che avevo per la partenza… Dovevano essere due giorni rilassanti alla SPA, ma non furono come li desideravo. Già il distacco si faceva sentire pesantemente. E poi… arrivò San Valentino, la serata con le mie amiche, la consapevolezza che le cose dovevano essere risolte…. e via via un susseguirsi di episodi che confermavano sempre di più il mio presentimento. Credo che il 2014 sia stato l'anno con il maggior numero di lacrime versate. Che oppressione. Che brutto… Poi un bel giorno la telefonata. Quella sensazione di mattone sul petto. Lo stupore più assurdo e poi le vacanze… LE PEGGIORI VACANZE DI SEMPRE! Santo cielo che disastro. Al ritorno avrei avuto bisogno di almeno 10 giorni di ferie per riprendermi.
Tutto terribile. Rendersi conto di essere sole. Di aver riposto tutta la fiducia in una persona che … una persona che ti ha aiutato tanto prima e che non potrai mai smettere di amare. Amare come un fratello. Una cosa è certa: tutti possiamo sbagliare. Dobbiamo imparare a perdonare.
BUON 2015 A CHI SA PERDONARE.
Il 2014 era iniziato con il solito pranzo a base di avanzi del cenone e la classica sfida a Partini che ha aperto le danze al freddo gennaio. Di quel mese ricordo di essere andata a fare un controllo per il ginocchio a Modena, accompagnata dalla mia amica brasiliana… Una bella mattinata con pranzo a base di tigelle e affettati. Ricordo anche di essere andata allo stadio a vedere Milan-Atalanta con il mio ragazzo il giorno dell'Epifania. Poi ci fu la pausa campionato e non fu semplice prenotare un posto dove andare… Di solito l'entusiasmo ci faceva decidere con larghissimo anticipo, invece ci fu un sacco di tensione. Ho ancora il magone se ripenso allo stato d'animo che avevo per la partenza… Dovevano essere due giorni rilassanti alla SPA, ma non furono come li desideravo. Già il distacco si faceva sentire pesantemente. E poi… arrivò San Valentino, la serata con le mie amiche, la consapevolezza che le cose dovevano essere risolte…. e via via un susseguirsi di episodi che confermavano sempre di più il mio presentimento. Credo che il 2014 sia stato l'anno con il maggior numero di lacrime versate. Che oppressione. Che brutto… Poi un bel giorno la telefonata. Quella sensazione di mattone sul petto. Lo stupore più assurdo e poi le vacanze… LE PEGGIORI VACANZE DI SEMPRE! Santo cielo che disastro. Al ritorno avrei avuto bisogno di almeno 10 giorni di ferie per riprendermi.
Tutto terribile. Rendersi conto di essere sole. Di aver riposto tutta la fiducia in una persona che … una persona che ti ha aiutato tanto prima e che non potrai mai smettere di amare. Amare come un fratello. Una cosa è certa: tutti possiamo sbagliare. Dobbiamo imparare a perdonare.
BUON 2015 A CHI SA PERDONARE.
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