lunedì 25 novembre 2013

week end + GIORNO 19

Giornate fredde ed intense. Un po' lavoro in remoto da casa, un po' faccio gli esercizi che mi ha dato il fisico, un vado a fare fisioterapia e un po' pazzeggio con la borsa del ghiaccio sul ginocchio mentre compro cose inutili online o guardo qualche telefilm su Fox.
Aaaaah se non ci fosse Fox sarei persa! Grande invenzione!

Il week end è trascorso in maniera strana. Sabato mattina ho fatto la prima seduta di fisioterapia e nel pomeriggio ho avuto visite qui a casa. Mi ha fatto piacere chiacchierare con una mia ex compagna di squadra che non vedevo da qualche mese. Anche lei è stata operata al crociato, ma sta ancora faticando…povera! Mi dispiace molto!

La sera sono andata a vedere la mia squadra… volevo morire! A parte la schifezza di gioco che ho visto. Tantissimi errori, poca voglia ed io che avrei prosciugato il conto in banca per giocare anche solo 5 minuti. Finita la partita mi sono fermata il tempo di due parole con i tifosi e poi, una volta in macchina, sono scoppiata a piangere. Pensavo di essere più forte, invece non ho resistito. Non ci sono proprio riuscita. Di sicuro vedere che solo 5 delle mie compagne a fine partita sono venute a chiedermi come sto, non ha aiutato il mio umore.

Non mi dovrei stupire, molte delle mie amiche nemmeno hanno perso tempo per farmi una telefonata. Per fortuna un sacco di altra gente è venuta a trovarmi… Qualcuno mi ha pure portato il pranzo sapendo le mie difficoltà di deambulazione.

Domenica invece ho fatto un po' di esercizi per la gamba e poi sono uscita un'oretta, ma non ce l'ho fatta. Non resisto. E' faticoso anche solo fare due passi. Quindi sono tornata a casa, ho riposato un po' e la sera siamo andati al ristorante qui dietro casa dove una mia amica ha festeggiato il compleanno.
Cenetta tranquilla con excompagne di squadra, poi a nanna.

venerdì 22 novembre 2013

GIORNO 16

In effetti la mezzanotte è trascorsa da qualche minuto, ma quello che sto per descrivere è il "sedicesimo giorno".

Alle 9:00 Giulio era sotto casa che mi aspettava puntualissimo. Nemmeno ho potuto farlo accomodare per offrirgli qualcosa dato che l'Enel ha simpaticamente deciso di togliermi la corrente per dei lavori.

Dopo 2 settimane esatte ho finalmente messo la testa fori dalla porta, fatto le scale (in qualche modo) e sono salita in macchina…direzione MODENA.

Alle 11:30 mi aspettava la visita di controllo al centro Lotus. Tutto bene. Il mio adorato Forlani mi ha rassicurata (come sempre) sull'intervento dicendomi che il ginocchio è ben saldato. Subito dopo mi ha dato una lista lunghissima di esercizi da fare.

Dopo la visita ci siamo spostati a Parma, dove per pranzo ci siamo fermati all'osteria Tre Ville. La mia battuta di manzo della macelleria Cazzamalli davvero ottima.

Per il dolce ci ha raggiunti Claudio. Abbiamo chiacchierato un po' e verso le tre del pomeriggio siamo ripartiti.

Ora mi aspettano mesi di intenso lavoro fisico e mentale. Non vedo l'ora di togliere il tutore e mollare almeno una stampella. Inizio a non sopportare più la reclusione.

Tieni duro… Tieni duro…

martedì 19 novembre 2013

GIORNO 13

Oggi è il tredicesimo giorno post intervento e ancora non posso appoggiare il piede. Da domani, come indicatomi dal mio guru Forlani, inizierò a deambulare con due stampelle e sfiorerò finalmente il pavimento con il piede sinistro. Tutto senza caricare, solo sfioramento.

Si è raccomandato più volte Max al telefono che, con il suo "come stai?", mi ha dato ancora un po' di energia per non abbattermi.

Ammetto che sta iniziando ad essere dura. Vedo la mia squadra che non va benissimo ed io sono impotente. Non posso fare nulla e non è per niente facile in queste condizioni partecipare alla vita di spogliatoio. Spero che le cose cambino presto…

Nel frattempo anche il lavoro mi sta dando qualche problemuccio. Mi ero messa "comoda" per lavorare dal mio divano, ma la VPN non mi si connette. Probabilmente questo diluvio ininterrotto ha creato qualche disagio? Non so che pensare… Vorrei almeno non ritrovarmi con il lavoro arretrato e rientrare con una situazione più o meno ottimale.

Sarò a casa in malattia sicuramente tutto il mese e poi vedremo. Ho voglia di uscire di casa, di essere un po' indipendente.

Ho voglia di iniziare la riabilitazione, anche se, come mi ripetono tutti, sarà dolorosa.
Il dolore fisico non mi spaventa, mi auguro solo di essere forte, di non mollare e di avere voglia di combattere  nei prossimi mesi, con molta molta pazienza che…diciamolo…non è di certo una mia caratteristica.

Staremo a vedere, inutile fasciarsi la testa prima del tempo.

mercoledì 13 novembre 2013

ARGOMENTI PER NESSUNO

Il bello di avere un blog di cui  nessuno conosce l'esistenza è proprio il non dover trovare argomenti.  Con il mio primo e popolare blog avevo sempre la premura di trovare qualcosa di diverso ogni giorno per buttare in rete almeno un post.

Questo blog è stato creato senza alcuna ambizione e ci sono giorni, come questo, dove ho solo voglia di scrivere un po'.

Molti potrebbero pensare che potrei semplicemente tenere un diario...vero! Ma vero anche che nessuno passerà di qua a curiosare se non per sbaglio.

Non è che voglia tenere nascosto l'esistenza di questo "sito", semplicemente non voglio che tutti i seguaci di Larasana tornino qui a curiosare nella speranza di trovare quello che scrivevo 10 anni fa.

A distanza di così tanti anni ho scoperto che un sacco di ragazzini mi leggevano. Mi ha fatto piacere, lo ammetto, ma molti di loro si sono convinti di conoscermi solo perché cronologicamente mettevo pezzetti di vita.

Bah, quando si sta con le dita sulla tastiera è molto più semplice scrivere e spesso non ci rendiamo conto che chi legge può interpretare in modo completamente

OPERAZIONE LCA ANTERIORE ... E PRE NTERVENTO

Quando il mio amico Galli mi disse "voglio che ti visiti Massimo Forlani a Modena" non ebbi nemmeno un secondo di esitazione. Mi fido molto di Claudio, non solo perché è un ex atleta di altissimo livello, ma perché é molto serio e so che mi vuole bene.

Ricordo benissimo il mio arrivo al centro Lotus il 27 settembre. Dopo le quasi due ore di auto, con le mie due stampelle ed il tutore sbloccato da 4 giorni, salivo al primo piano di questa palazzina in via Giardini. Gonna lunga, umore pessimo, viso cupo. La segretaria ci fa accomodare nello studio di Forlani. Appese ci sono fotografie della nazionale e riesco a riconoscere i giovani volti di Lucchetta, Galli, Tofoli, De Giorgi, Papi, Zorzi, Gardini, Velasco e vedo un signore con gli occhiali che dovrebbe essere il fisio.

Una decina di minuti di attesa ed entra questo uomo abbastanza alto, sulla cinquantina, occhiali spessi ed una forte stretta di mano. Mi guarda, mi fa raccontare ben poco a parte come mi sono fatta male il 10 settembre e poco dopo mi sta muovendo la gamba infortunata. Vedo il suo viso burbero che mi fissa. Senza aver visto la risonanza mi dice esattamente quello che ho. Non sbaglia nulla. Conquista immediatamente la mia fiducia.

Prende in mando il CD e va a guardarsi la RMN. Torna annuendo e mi dice: "scendi e cammina". Io l'ho guardato come se fosse un pazzo ed ho detto "non riesco". Da quel momento il dottore ha cambiato drasticamente tono di voce, mi ha fatto piangere. Non ci riuscivo, ero terrorizzata. Avevo tenuto la gamba immobilizzata appoggiata su un cuscino per 17 giorni, il solo pensiero di appoggiare il piede mi faceva sudare freddo. Ma lui, Massimo Forlani, è riuscito a farmelo fare. Ha sbraitato e mi ha fatto capire che non mi sarebbe potuto accadere nulla. Ho appoggiato il piede, ho fatto i primi passi e lui dietro "su forza! cammina!" ed io, anche se in modo ridicolo ed impacciato, ho camminato avanti ed indietro nel suo studio. Avevo il sorriso.

Dopo tanti giorni finalmente vedevo una lucina chiara davanti a me. Mi sono rivestita ed ho messo il tutore, che avrei dovuto tenere per altri 3 o 4 giorni insieme ad un'unica stampella. Sono uscita che sembravo un'altra. Grazie a lui ho ritrovato lo stimolo e la voglia di mettermi sotto per recuperare.

Il mese successivo è stato tosto. Ho iniziato la piscina con dei lavori semplici, ma noiosi e faticosi. Oltretutto l'attività in palestra è stata davvero massacrante. Tutti i giorni, dopo il lavoro, mi sono recata al Nuovo Centro Fitness, a mio avviso il posto migliore a Crema per il recupero da infortuni. Diego mi ha preso le misure alla coscia e fatto una scheda impegnativa. Minimo due ore tutte le sere, ma è servito per recuperare il muscolo e l'estensione.

Domenica 20 ottobre sono andata a Modena, bagno caldo nella mia camera dell'Hotel Fini, aperitivo in centro e cena a base di zuppa di verdure, tigelle e salumi a La Bicicletta. Il mattino seguente, dopo una bella colazione, sono tornata per il controllo al centro Lotus. I

l Dottor Forlani mi ha detto "brava" ed io ero sollevata. Felice di sentirmi dire che stavo lavorando bene e che potevo essere operata. Ho salutato e mi sono diretta alla Casa di Cura Fogliani, dove mi aspettava l'ortopedico.

Purtroppo qualche imprevisto mi ha costretta ad attendere Montorsi per più di un'ora e la visita è stata molto sbrigativa.Avevo ancora una decina di giorni per lavorare bene ed arrivare all'intervento nelle condizioni migliori.

Più si avvicinava il giorno e più aumentava la tensione. Il 5 novembre mi sono fatta prendere le misure in palestra e poi in viaggio verso Modena. Durante il tragitto ho prenotato la camera e, una volta giunti a destinazione, ci siamo messi a girovagare per il centro alla ricerca di un ristorantino. Cena ottima da Danilo e poi a nanna... con agitazione e preoccupazioni classiche.

Il mattino seguente alle 7 del mattino ero a fare l'accettazione e, poco dopo, stavo seduta in pigiama sul mio lettino della camera 214. Un sacco di domande sulla mia saluta, sugli interventi subiti, sulle allergie e verso le 10:00 mi hanno fatto l'ECG ed un'oretta dopo sono stata accompagnata dalle infermiere dall'anestesista per l'epidurale.

Tutto tranquillo, tranne i lividi che mi ha lasciato l'infermiera praticante nel tentativo di trovarmi una vena... qualcuno dice "facciamo un pò di morfina a questa povera ragazza".

L'anestesia è andata bene, in sala operatoria battevo i denti dal freddo. Mi hanno infilato un tubo che sputava aria calda sotto il lenzuolino. Il Dottor Montorsi con i suoi baffoni muoveva la mia gamba  addormentata, ad un certo punto mi chiedono "vuoi rilassarti e dormire un po'" e mi sembra la cosa migliore.

Mi sparano della morfina, mi sento un pò sballata e dormicchio. Apro solo gli occhi ogni tanto quando sento dei rumori tipo trapano e martello... Beh, mi hanno forato tipia e femore e poi avvitato il tendine. Ecco perchè ho ancora tutti questi lividi sulle gambe.

Inizio a prendere coscienza e mi trovo le braccia legate, cerco di stare calma, ma è una cosa che non sopporto. Mi liberano e mi tolgono la mascherina. Iniziavo ad avere tutti i pruriti del mondo.
Poco dopo terminano la medicazione e mi riportano in camera. Il mio fidanzato è lì che mi aspetta, gli sorrido e cerco di raccontargli qualcosa. Mi attaccano la flebo. La gamba è tutta bendata ed escono due tubicini per il drenaggio. Sono ancora un pochetto rimbambita e mi appisolo.

Mi seglio verso le 17:30 e comunico al mondo il mio stato di salute. L'infermiera arriva con la padella e mi dice di provare ad urinare, sembrerebbe la cosa più importante. Faccio un pò fatica, ma riesco, quindi sono salva. Sono assonnata , ma verso le 19 mangio volentieri la supercena che mi portano. Sembrava il piatto più buono del mondo: passato di verdure con pasta, pollo ai ferri con insalata e ananas. Ottimo :D

Continuo ad addormentarmi... Cedo e, dopo aver ricevuto il bacio della buona notte, rimango da sola e dormo fino alle 4:50. Le infermiere cambiano continuamente.  Si alternano bionde, more, giovani, vecchie, italiane, straniere... Un turnover continuo.

Il giorno 7 me lo faccio ancora tutto in ospedale, dove però riesco a scendere dal letto a fare piccoli spostamenti con le stampelle. Le dimissioni la mattina del venerdì e già la sera c'erano da me Marika e Elena.

Che dire... Non è facile. Non è facile avere un tutore che ti blocca la gamba, non poter appoggiare il piede, non potersi muovere, dover dipendere da tutti per tutto. Nulla è semplice e cerco di non pensare al fatto che ... la pallavolo mi manca da morire.

Mi manca la mia vita in palestra, mi manca lo spogliatoio, mi manca la fatica e l'energia che mi ricarica ogni volta che gioco una partita.

Ho subito l'infortunio durante la preparazione, non ho nemmeno potuto giocare una partitella. Mi manca il correre a destra e sinistra della rete per murare, il rotolarmi per terra nel tentativo di prendere un pallone, guardare partire la palla per fare una fast e schiacciarla forte a terra... Mi manca esultare dopo un punto.

Queste cose non si possono sostituire. Niente può darmi quello che riesco ad avere dalla pallavolo, ma devo rassegnarmi. Devo pensare che questo sarà l'anno giusto per mettermi in forma fisicamente e che l'anno prossimo potrò di nuovo fare tutto quello che amo.

Devo essere forte. Devo lottare. Sarà dura, già lo so, ma ce la posso fare, anzi... ce la farò!


VELLUTATA AUTUNNALE

Cosa c'è di meglio di un'ottima e calda vellutata in una fredda sera autunnale? Quella che vi propongo oggi è molto semplice e gusto...