Giornate fredde ed intense. Un po' lavoro in remoto da casa, un po' faccio gli esercizi che mi ha dato il fisico, un vado a fare fisioterapia e un po' pazzeggio con la borsa del ghiaccio sul ginocchio mentre compro cose inutili online o guardo qualche telefilm su Fox.
Aaaaah se non ci fosse Fox sarei persa! Grande invenzione!
Il week end è trascorso in maniera strana. Sabato mattina ho fatto la prima seduta di fisioterapia e nel pomeriggio ho avuto visite qui a casa. Mi ha fatto piacere chiacchierare con una mia ex compagna di squadra che non vedevo da qualche mese. Anche lei è stata operata al crociato, ma sta ancora faticando…povera! Mi dispiace molto!
La sera sono andata a vedere la mia squadra… volevo morire! A parte la schifezza di gioco che ho visto. Tantissimi errori, poca voglia ed io che avrei prosciugato il conto in banca per giocare anche solo 5 minuti. Finita la partita mi sono fermata il tempo di due parole con i tifosi e poi, una volta in macchina, sono scoppiata a piangere. Pensavo di essere più forte, invece non ho resistito. Non ci sono proprio riuscita. Di sicuro vedere che solo 5 delle mie compagne a fine partita sono venute a chiedermi come sto, non ha aiutato il mio umore.
Non mi dovrei stupire, molte delle mie amiche nemmeno hanno perso tempo per farmi una telefonata. Per fortuna un sacco di altra gente è venuta a trovarmi… Qualcuno mi ha pure portato il pranzo sapendo le mie difficoltà di deambulazione.
Domenica invece ho fatto un po' di esercizi per la gamba e poi sono uscita un'oretta, ma non ce l'ho fatta. Non resisto. E' faticoso anche solo fare due passi. Quindi sono tornata a casa, ho riposato un po' e la sera siamo andati al ristorante qui dietro casa dove una mia amica ha festeggiato il compleanno.
Cenetta tranquilla con excompagne di squadra, poi a nanna.
lunedì 25 novembre 2013
venerdì 22 novembre 2013
GIORNO 16
In effetti la mezzanotte è trascorsa da qualche minuto, ma quello che sto per descrivere è il "sedicesimo giorno".
Alle 9:00 Giulio era sotto casa che mi aspettava puntualissimo. Nemmeno ho potuto farlo accomodare per offrirgli qualcosa dato che l'Enel ha simpaticamente deciso di togliermi la corrente per dei lavori.
Dopo 2 settimane esatte ho finalmente messo la testa fori dalla porta, fatto le scale (in qualche modo) e sono salita in macchina…direzione MODENA.
Alle 11:30 mi aspettava la visita di controllo al centro Lotus. Tutto bene. Il mio adorato Forlani mi ha rassicurata (come sempre) sull'intervento dicendomi che il ginocchio è ben saldato. Subito dopo mi ha dato una lista lunghissima di esercizi da fare.
Dopo la visita ci siamo spostati a Parma, dove per pranzo ci siamo fermati all'osteria Tre Ville. La mia battuta di manzo della macelleria Cazzamalli davvero ottima.
Per il dolce ci ha raggiunti Claudio. Abbiamo chiacchierato un po' e verso le tre del pomeriggio siamo ripartiti.
Ora mi aspettano mesi di intenso lavoro fisico e mentale. Non vedo l'ora di togliere il tutore e mollare almeno una stampella. Inizio a non sopportare più la reclusione.
Tieni duro… Tieni duro…
Alle 9:00 Giulio era sotto casa che mi aspettava puntualissimo. Nemmeno ho potuto farlo accomodare per offrirgli qualcosa dato che l'Enel ha simpaticamente deciso di togliermi la corrente per dei lavori.
Dopo 2 settimane esatte ho finalmente messo la testa fori dalla porta, fatto le scale (in qualche modo) e sono salita in macchina…direzione MODENA.
Alle 11:30 mi aspettava la visita di controllo al centro Lotus. Tutto bene. Il mio adorato Forlani mi ha rassicurata (come sempre) sull'intervento dicendomi che il ginocchio è ben saldato. Subito dopo mi ha dato una lista lunghissima di esercizi da fare.
Dopo la visita ci siamo spostati a Parma, dove per pranzo ci siamo fermati all'osteria Tre Ville. La mia battuta di manzo della macelleria Cazzamalli davvero ottima.
Per il dolce ci ha raggiunti Claudio. Abbiamo chiacchierato un po' e verso le tre del pomeriggio siamo ripartiti.
Ora mi aspettano mesi di intenso lavoro fisico e mentale. Non vedo l'ora di togliere il tutore e mollare almeno una stampella. Inizio a non sopportare più la reclusione.
Tieni duro… Tieni duro…
martedì 19 novembre 2013
GIORNO 13
Oggi è il tredicesimo giorno post intervento e ancora non posso appoggiare il piede. Da domani, come indicatomi dal mio guru Forlani, inizierò a deambulare con due stampelle e sfiorerò finalmente il pavimento con il piede sinistro. Tutto senza caricare, solo sfioramento.
Si è raccomandato più volte Max al telefono che, con il suo "come stai?", mi ha dato ancora un po' di energia per non abbattermi.
Ammetto che sta iniziando ad essere dura. Vedo la mia squadra che non va benissimo ed io sono impotente. Non posso fare nulla e non è per niente facile in queste condizioni partecipare alla vita di spogliatoio. Spero che le cose cambino presto…
Nel frattempo anche il lavoro mi sta dando qualche problemuccio. Mi ero messa "comoda" per lavorare dal mio divano, ma la VPN non mi si connette. Probabilmente questo diluvio ininterrotto ha creato qualche disagio? Non so che pensare… Vorrei almeno non ritrovarmi con il lavoro arretrato e rientrare con una situazione più o meno ottimale.
Sarò a casa in malattia sicuramente tutto il mese e poi vedremo. Ho voglia di uscire di casa, di essere un po' indipendente.
Ho voglia di iniziare la riabilitazione, anche se, come mi ripetono tutti, sarà dolorosa.
Il dolore fisico non mi spaventa, mi auguro solo di essere forte, di non mollare e di avere voglia di combattere nei prossimi mesi, con molta molta pazienza che…diciamolo…non è di certo una mia caratteristica.
Staremo a vedere, inutile fasciarsi la testa prima del tempo.
Si è raccomandato più volte Max al telefono che, con il suo "come stai?", mi ha dato ancora un po' di energia per non abbattermi.
Ammetto che sta iniziando ad essere dura. Vedo la mia squadra che non va benissimo ed io sono impotente. Non posso fare nulla e non è per niente facile in queste condizioni partecipare alla vita di spogliatoio. Spero che le cose cambino presto…
Nel frattempo anche il lavoro mi sta dando qualche problemuccio. Mi ero messa "comoda" per lavorare dal mio divano, ma la VPN non mi si connette. Probabilmente questo diluvio ininterrotto ha creato qualche disagio? Non so che pensare… Vorrei almeno non ritrovarmi con il lavoro arretrato e rientrare con una situazione più o meno ottimale.
Sarò a casa in malattia sicuramente tutto il mese e poi vedremo. Ho voglia di uscire di casa, di essere un po' indipendente.Ho voglia di iniziare la riabilitazione, anche se, come mi ripetono tutti, sarà dolorosa.
Il dolore fisico non mi spaventa, mi auguro solo di essere forte, di non mollare e di avere voglia di combattere nei prossimi mesi, con molta molta pazienza che…diciamolo…non è di certo una mia caratteristica.
Staremo a vedere, inutile fasciarsi la testa prima del tempo.
mercoledì 13 novembre 2013
ARGOMENTI PER NESSUNO
Il bello di avere un blog di cui nessuno conosce l'esistenza è proprio il non dover trovare argomenti. Con il mio primo e popolare blog avevo sempre la premura di trovare qualcosa di diverso ogni giorno per buttare in rete almeno un post.
Questo blog è stato creato senza alcuna ambizione e ci sono giorni, come questo, dove ho solo voglia di scrivere un po'.
Molti potrebbero pensare che potrei semplicemente tenere un diario...vero! Ma vero anche che nessuno passerà di qua a curiosare se non per sbaglio.
Non è che voglia tenere nascosto l'esistenza di questo "sito", semplicemente non voglio che tutti i seguaci di Larasana tornino qui a curiosare nella speranza di trovare quello che scrivevo 10 anni fa.
A distanza di così tanti anni ho scoperto che un sacco di ragazzini mi leggevano. Mi ha fatto piacere, lo ammetto, ma molti di loro si sono convinti di conoscermi solo perché cronologicamente mettevo pezzetti di vita.
Bah, quando si sta con le dita sulla tastiera è molto più semplice scrivere e spesso non ci rendiamo conto che chi legge può interpretare in modo completamente
Questo blog è stato creato senza alcuna ambizione e ci sono giorni, come questo, dove ho solo voglia di scrivere un po'.
Molti potrebbero pensare che potrei semplicemente tenere un diario...vero! Ma vero anche che nessuno passerà di qua a curiosare se non per sbaglio.
Non è che voglia tenere nascosto l'esistenza di questo "sito", semplicemente non voglio che tutti i seguaci di Larasana tornino qui a curiosare nella speranza di trovare quello che scrivevo 10 anni fa.
A distanza di così tanti anni ho scoperto che un sacco di ragazzini mi leggevano. Mi ha fatto piacere, lo ammetto, ma molti di loro si sono convinti di conoscermi solo perché cronologicamente mettevo pezzetti di vita.
Bah, quando si sta con le dita sulla tastiera è molto più semplice scrivere e spesso non ci rendiamo conto che chi legge può interpretare in modo completamente
OPERAZIONE LCA ANTERIORE ... E PRE NTERVENTO
Quando il mio amico Galli mi disse "voglio che ti visiti Massimo Forlani a Modena" non ebbi nemmeno un secondo di esitazione. Mi fido molto di Claudio, non solo perché è un ex atleta di altissimo livello, ma perché é molto serio e so che mi vuole bene.
Ricordo benissimo il mio arrivo al centro Lotus il 27 settembre. Dopo le quasi due ore di auto, con le mie due stampelle ed il tutore sbloccato da 4 giorni, salivo al primo piano di questa palazzina in via Giardini. Gonna lunga, umore pessimo, viso cupo. La segretaria ci fa accomodare nello studio di Forlani. Appese ci sono fotografie della nazionale e riesco a riconoscere i giovani volti di Lucchetta, Galli, Tofoli, De Giorgi, Papi, Zorzi, Gardini, Velasco e vedo un signore con gli occhiali che dovrebbe essere il fisio.
Una decina di minuti di attesa ed entra questo uomo abbastanza alto, sulla cinquantina, occhiali spessi ed una forte stretta di mano. Mi guarda, mi fa raccontare ben poco a parte come mi sono fatta male il 10 settembre e poco dopo mi sta muovendo la gamba infortunata. Vedo il suo viso burbero che mi fissa. Senza aver visto la risonanza mi dice esattamente quello che ho. Non sbaglia nulla. Conquista immediatamente la mia fiducia.
Prende in mando il CD e va a guardarsi la RMN. Torna annuendo e mi dice: "scendi e cammina". Io l'ho guardato come se fosse un pazzo ed ho detto "non riesco". Da quel momento il dottore ha cambiato drasticamente tono di voce, mi ha fatto piangere. Non ci riuscivo, ero terrorizzata. Avevo tenuto la gamba immobilizzata appoggiata su un cuscino per 17 giorni, il solo pensiero di appoggiare il piede mi faceva sudare freddo. Ma lui, Massimo Forlani, è riuscito a farmelo fare. Ha sbraitato e mi ha fatto capire che non mi sarebbe potuto accadere nulla. Ho appoggiato il piede, ho fatto i primi passi e lui dietro "su forza! cammina!" ed io, anche se in modo ridicolo ed impacciato, ho camminato avanti ed indietro nel suo studio. Avevo il sorriso.
Dopo tanti giorni finalmente vedevo una lucina chiara davanti a me. Mi sono rivestita ed ho messo il tutore, che avrei dovuto tenere per altri 3 o 4 giorni insieme ad un'unica stampella. Sono uscita che sembravo un'altra. Grazie a lui ho ritrovato lo stimolo e la voglia di mettermi sotto per recuperare.
Il mese successivo è stato tosto. Ho iniziato la piscina con dei lavori semplici, ma noiosi e faticosi. Oltretutto l'attività in palestra è stata davvero massacrante. Tutti i giorni, dopo il lavoro, mi sono recata al Nuovo Centro Fitness, a mio avviso il posto migliore a Crema per il recupero da infortuni. Diego mi ha preso le misure alla coscia e fatto una scheda impegnativa. Minimo due ore tutte le sere, ma è servito per recuperare il muscolo e l'estensione.
Domenica 20 ottobre sono andata a Modena, bagno caldo nella mia camera dell'Hotel Fini, aperitivo in centro e cena a base di zuppa di verdure, tigelle e salumi a La Bicicletta. Il mattino seguente, dopo una bella colazione, sono tornata per il controllo al centro Lotus. I
l Dottor Forlani mi ha detto "brava" ed io ero sollevata. Felice di sentirmi dire che stavo lavorando bene e che potevo essere operata. Ho salutato e mi sono diretta alla Casa di Cura Fogliani, dove mi aspettava l'ortopedico.
Purtroppo qualche imprevisto mi ha costretta ad attendere Montorsi per più di un'ora e la visita è stata molto sbrigativa.Avevo ancora una decina di giorni per lavorare bene ed arrivare all'intervento nelle condizioni migliori.
Più si avvicinava il giorno e più aumentava la tensione. Il 5 novembre mi sono fatta prendere le misure in palestra e poi in viaggio verso Modena. Durante il tragitto ho prenotato la camera e, una volta giunti a destinazione, ci siamo messi a girovagare per il centro alla ricerca di un ristorantino. Cena ottima da Danilo e poi a nanna... con agitazione e preoccupazioni classiche.
Il mattino seguente alle 7 del mattino ero a fare l'accettazione e, poco dopo, stavo seduta in pigiama sul mio lettino della camera 214. Un sacco di domande sulla mia saluta, sugli interventi subiti, sulle allergie e verso le 10:00 mi hanno fatto l'ECG ed un'oretta dopo sono stata accompagnata dalle infermiere dall'anestesista per l'epidurale.
Tutto tranquillo, tranne i lividi che mi ha lasciato l'infermiera praticante nel tentativo di trovarmi una vena... qualcuno dice "facciamo un pò di morfina a questa povera ragazza".
L'anestesia è andata bene, in sala operatoria battevo i denti dal freddo. Mi hanno infilato un tubo che sputava aria calda sotto il lenzuolino. Il Dottor Montorsi con i suoi baffoni muoveva la mia gamba addormentata, ad un certo punto mi chiedono "vuoi rilassarti e dormire un po'" e mi sembra la cosa migliore.
Mi sparano della morfina, mi sento un pò sballata e dormicchio. Apro solo gli occhi ogni tanto quando sento dei rumori tipo trapano e martello... Beh, mi hanno forato tipia e femore e poi avvitato il tendine. Ecco perchè ho ancora tutti questi lividi sulle gambe.
Inizio a prendere coscienza e mi trovo le braccia legate, cerco di stare calma, ma è una cosa che non sopporto. Mi liberano e mi tolgono la mascherina. Iniziavo ad avere tutti i pruriti del mondo.
Poco dopo terminano la medicazione e mi riportano in camera. Il mio fidanzato è lì che mi aspetta, gli sorrido e cerco di raccontargli qualcosa. Mi attaccano la flebo. La gamba è tutta bendata ed escono due tubicini per il drenaggio. Sono ancora un pochetto rimbambita e mi appisolo.
Mi seglio verso le 17:30 e comunico al mondo il mio stato di salute. L'infermiera arriva con la padella e mi dice di provare ad urinare, sembrerebbe la cosa più importante. Faccio un pò fatica, ma riesco, quindi sono salva. Sono assonnata , ma verso le 19 mangio volentieri la supercena che mi portano. Sembrava il piatto più buono del mondo: passato di verdure con pasta, pollo ai ferri con insalata e ananas. Ottimo :D
Continuo ad addormentarmi... Cedo e, dopo aver ricevuto il bacio della buona notte, rimango da sola e dormo fino alle 4:50. Le infermiere cambiano continuamente. Si alternano bionde, more, giovani, vecchie, italiane, straniere... Un turnover continuo.
Il giorno 7 me lo faccio ancora tutto in ospedale, dove però riesco a scendere dal letto a fare piccoli spostamenti con le stampelle. Le dimissioni la mattina del venerdì e già la sera c'erano da me Marika e Elena.
Che dire... Non è facile. Non è facile avere un tutore che ti blocca la gamba, non poter appoggiare il piede, non potersi muovere, dover dipendere da tutti per tutto. Nulla è semplice e cerco di non pensare al fatto che ... la pallavolo mi manca da morire.
Mi manca la mia vita in palestra, mi manca lo spogliatoio, mi manca la fatica e l'energia che mi ricarica ogni volta che gioco una partita.
Ho subito l'infortunio durante la preparazione, non ho nemmeno potuto giocare una partitella. Mi manca il correre a destra e sinistra della rete per murare, il rotolarmi per terra nel tentativo di prendere un pallone, guardare partire la palla per fare una fast e schiacciarla forte a terra... Mi manca esultare dopo un punto.
Queste cose non si possono sostituire. Niente può darmi quello che riesco ad avere dalla pallavolo, ma devo rassegnarmi. Devo pensare che questo sarà l'anno giusto per mettermi in forma fisicamente e che l'anno prossimo potrò di nuovo fare tutto quello che amo.
Devo essere forte. Devo lottare. Sarà dura, già lo so, ma ce la posso fare, anzi... ce la farò!
Ricordo benissimo il mio arrivo al centro Lotus il 27 settembre. Dopo le quasi due ore di auto, con le mie due stampelle ed il tutore sbloccato da 4 giorni, salivo al primo piano di questa palazzina in via Giardini. Gonna lunga, umore pessimo, viso cupo. La segretaria ci fa accomodare nello studio di Forlani. Appese ci sono fotografie della nazionale e riesco a riconoscere i giovani volti di Lucchetta, Galli, Tofoli, De Giorgi, Papi, Zorzi, Gardini, Velasco e vedo un signore con gli occhiali che dovrebbe essere il fisio.
Una decina di minuti di attesa ed entra questo uomo abbastanza alto, sulla cinquantina, occhiali spessi ed una forte stretta di mano. Mi guarda, mi fa raccontare ben poco a parte come mi sono fatta male il 10 settembre e poco dopo mi sta muovendo la gamba infortunata. Vedo il suo viso burbero che mi fissa. Senza aver visto la risonanza mi dice esattamente quello che ho. Non sbaglia nulla. Conquista immediatamente la mia fiducia.
Prende in mando il CD e va a guardarsi la RMN. Torna annuendo e mi dice: "scendi e cammina". Io l'ho guardato come se fosse un pazzo ed ho detto "non riesco". Da quel momento il dottore ha cambiato drasticamente tono di voce, mi ha fatto piangere. Non ci riuscivo, ero terrorizzata. Avevo tenuto la gamba immobilizzata appoggiata su un cuscino per 17 giorni, il solo pensiero di appoggiare il piede mi faceva sudare freddo. Ma lui, Massimo Forlani, è riuscito a farmelo fare. Ha sbraitato e mi ha fatto capire che non mi sarebbe potuto accadere nulla. Ho appoggiato il piede, ho fatto i primi passi e lui dietro "su forza! cammina!" ed io, anche se in modo ridicolo ed impacciato, ho camminato avanti ed indietro nel suo studio. Avevo il sorriso.
Dopo tanti giorni finalmente vedevo una lucina chiara davanti a me. Mi sono rivestita ed ho messo il tutore, che avrei dovuto tenere per altri 3 o 4 giorni insieme ad un'unica stampella. Sono uscita che sembravo un'altra. Grazie a lui ho ritrovato lo stimolo e la voglia di mettermi sotto per recuperare.
Il mese successivo è stato tosto. Ho iniziato la piscina con dei lavori semplici, ma noiosi e faticosi. Oltretutto l'attività in palestra è stata davvero massacrante. Tutti i giorni, dopo il lavoro, mi sono recata al Nuovo Centro Fitness, a mio avviso il posto migliore a Crema per il recupero da infortuni. Diego mi ha preso le misure alla coscia e fatto una scheda impegnativa. Minimo due ore tutte le sere, ma è servito per recuperare il muscolo e l'estensione.
Domenica 20 ottobre sono andata a Modena, bagno caldo nella mia camera dell'Hotel Fini, aperitivo in centro e cena a base di zuppa di verdure, tigelle e salumi a La Bicicletta. Il mattino seguente, dopo una bella colazione, sono tornata per il controllo al centro Lotus. I
l Dottor Forlani mi ha detto "brava" ed io ero sollevata. Felice di sentirmi dire che stavo lavorando bene e che potevo essere operata. Ho salutato e mi sono diretta alla Casa di Cura Fogliani, dove mi aspettava l'ortopedico.
Purtroppo qualche imprevisto mi ha costretta ad attendere Montorsi per più di un'ora e la visita è stata molto sbrigativa.Avevo ancora una decina di giorni per lavorare bene ed arrivare all'intervento nelle condizioni migliori.
Più si avvicinava il giorno e più aumentava la tensione. Il 5 novembre mi sono fatta prendere le misure in palestra e poi in viaggio verso Modena. Durante il tragitto ho prenotato la camera e, una volta giunti a destinazione, ci siamo messi a girovagare per il centro alla ricerca di un ristorantino. Cena ottima da Danilo e poi a nanna... con agitazione e preoccupazioni classiche.
Il mattino seguente alle 7 del mattino ero a fare l'accettazione e, poco dopo, stavo seduta in pigiama sul mio lettino della camera 214. Un sacco di domande sulla mia saluta, sugli interventi subiti, sulle allergie e verso le 10:00 mi hanno fatto l'ECG ed un'oretta dopo sono stata accompagnata dalle infermiere dall'anestesista per l'epidurale.
Tutto tranquillo, tranne i lividi che mi ha lasciato l'infermiera praticante nel tentativo di trovarmi una vena... qualcuno dice "facciamo un pò di morfina a questa povera ragazza".
L'anestesia è andata bene, in sala operatoria battevo i denti dal freddo. Mi hanno infilato un tubo che sputava aria calda sotto il lenzuolino. Il Dottor Montorsi con i suoi baffoni muoveva la mia gamba addormentata, ad un certo punto mi chiedono "vuoi rilassarti e dormire un po'" e mi sembra la cosa migliore.
Mi sparano della morfina, mi sento un pò sballata e dormicchio. Apro solo gli occhi ogni tanto quando sento dei rumori tipo trapano e martello... Beh, mi hanno forato tipia e femore e poi avvitato il tendine. Ecco perchè ho ancora tutti questi lividi sulle gambe.
Inizio a prendere coscienza e mi trovo le braccia legate, cerco di stare calma, ma è una cosa che non sopporto. Mi liberano e mi tolgono la mascherina. Iniziavo ad avere tutti i pruriti del mondo.
Poco dopo terminano la medicazione e mi riportano in camera. Il mio fidanzato è lì che mi aspetta, gli sorrido e cerco di raccontargli qualcosa. Mi attaccano la flebo. La gamba è tutta bendata ed escono due tubicini per il drenaggio. Sono ancora un pochetto rimbambita e mi appisolo.
Mi seglio verso le 17:30 e comunico al mondo il mio stato di salute. L'infermiera arriva con la padella e mi dice di provare ad urinare, sembrerebbe la cosa più importante. Faccio un pò fatica, ma riesco, quindi sono salva. Sono assonnata , ma verso le 19 mangio volentieri la supercena che mi portano. Sembrava il piatto più buono del mondo: passato di verdure con pasta, pollo ai ferri con insalata e ananas. Ottimo :D
Continuo ad addormentarmi... Cedo e, dopo aver ricevuto il bacio della buona notte, rimango da sola e dormo fino alle 4:50. Le infermiere cambiano continuamente. Si alternano bionde, more, giovani, vecchie, italiane, straniere... Un turnover continuo.
Il giorno 7 me lo faccio ancora tutto in ospedale, dove però riesco a scendere dal letto a fare piccoli spostamenti con le stampelle. Le dimissioni la mattina del venerdì e già la sera c'erano da me Marika e Elena.
Che dire... Non è facile. Non è facile avere un tutore che ti blocca la gamba, non poter appoggiare il piede, non potersi muovere, dover dipendere da tutti per tutto. Nulla è semplice e cerco di non pensare al fatto che ... la pallavolo mi manca da morire.
Mi manca la mia vita in palestra, mi manca lo spogliatoio, mi manca la fatica e l'energia che mi ricarica ogni volta che gioco una partita.
Ho subito l'infortunio durante la preparazione, non ho nemmeno potuto giocare una partitella. Mi manca il correre a destra e sinistra della rete per murare, il rotolarmi per terra nel tentativo di prendere un pallone, guardare partire la palla per fare una fast e schiacciarla forte a terra... Mi manca esultare dopo un punto.
Queste cose non si possono sostituire. Niente può darmi quello che riesco ad avere dalla pallavolo, ma devo rassegnarmi. Devo pensare che questo sarà l'anno giusto per mettermi in forma fisicamente e che l'anno prossimo potrò di nuovo fare tutto quello che amo.
Devo essere forte. Devo lottare. Sarà dura, già lo so, ma ce la posso fare, anzi... ce la farò!
sabato 19 ottobre 2013
non sempre le cose vanno come avevi immaginato
Dove sono? in pullman... sto tornando dalla trasferta a Saonara. Come ho giocato? Aaaa guarda... Ho firmato la distinta e scelto di partire in ricezione. Ho fatto il capitano stando seduta in panchina. Come mai? Il 10 settembre mi sono spaccata il ginocchio. Era il primo sei contro sei dell'anno ed al mio quinto salto mi sono sputtanata l'anno.
La dinamica molto semplice: nell'atterrare ho sentito il ginocchio sinistro distorgersi e come se al'interno tutto si rompesse. ora sto faticando a scrivere con il tablet e sono ancora troppo arrabbiata per dilungarmi.. dico solo una cosa:ma perché non posso mai staretranquilla!?!? Una santa volta che avrei potuto lavorare e giocare vicino a casa ... che sfiga nera.
Adesso sono in cura dal fisio Massimo Forlani e l'ortopedico Montorsi entrambi di Modena. Speriamo bene.
lunedì 29 luglio 2013
C'è sempre una prima volta
Mi sono sempre creduta fortunata e forse lo sono dato che solo qualche giorno fa mi sono ritrovata per la prima volta in una sala operatoria.
La paura mi ha accompagnata. Ero tesa, nervosa, agitata e molto molto spaventata. Mercoledì mi trascinavo per casa commettendo errori assurdi tipo mettere la crema alla calendula sullo spazzolino o infornare una torta senza mai accendere il forno. Cose di questo genere. La sera mi hanno chiesto di fare un 2X2 a beach volley e, calcolando che probabilmente non avrò altre occasioni quest'anno, ho accettato molto volentieri.
Alle 19:30 ero ai campi e dopo due scambi mi sono resa conto di non aver mangiato nulla in tutto il giorno. Vedevo nero, non avevo forze ed il caldo mi stava sfiancando. Il mio compagno di gioco non ha nemmeno avuto il coraggio di rimproverarmi perché era palese il mio stato ansioso.
Finita la gara sono tornata a casa, cena e poi a letto... Le preoccupazioni mi marcavano ad uomo. Le solite domande: "e se qualcosa non dovesse andare nel verso giusto?" "e se ci fossero complicazioni?" "e se l'esito non fosse quello atteso" Insomma, mi stavo massacrando la testa fino a quando non sono crollata esausta in un sonno profondo. Alle 6 del mattino la sveglia suonava ed io silenziosamente preparavo la mia borsa per l'ospedale.
Arrivata puntualissima alle 7 in un ospedale ancora dormiente, sono stata accolta da due infermiere gentilissime che cercavano di farmi rilassare e mi hanno accompagnata al mio letto chiedendomi di indossare il camice. Poco dopo avevo una flebo al braccio e mi stavano accompagnando in sala operatoria. Lungo il tragitto mi accarezzavano i capelli facendo complimenti ed esaltandone la morbidezza prima di infilarli in una cuffia.
Arriviamo. Fa freddissimo ed un sacco di gente verde vestita chiacchiera di qualsiasi cosa non badando particolarmente alla mia presenza.
Mi chiedono conferma dei dati anagrafici, mi chiedono che faccio nella vita, se ho figli e come mi sento.
La più anziana mi mette una specie di molletta che rileva il battito cardiaco sul dito della mano, una placca appiccicosa sulla coscia e mi incolla un lenzuolo monouso lasciando libera solo la parte che andranno a tagliare.
Il chirurgo mi viene davanti, mi guarda negli occhi, mi sorride. Un sorriso che, non so come, mi rassicura. Mi dice "io la pungerei, sentirà un pò male" ed infatti ho sentito un pizzicotto ed uno strano calore: era l'anestesia.
Sono in quattro intorno a me. Mi dicono di avvisarli se sento male così mi fanno ancora un pò di anestesia. Iniziano a tagliarmi e parlano di cucina, colleghi, vacanze... ed io li sotto che sentivo dolore, me ne stavo contratta e non dicevo nulla. Poi sono esplosa in un "MI FATE MALE" e loro subito hanno fatto come detto. Il chirurgo mi dice "sto facendo fatica perchè ho voluto farti il taglio più piccolo possibile". Ero comunque abbastanza tranquilla, anche se vederli in affanno un pò mi faceva pensare. Poi mi guarda e se ne viene fuori con un paragone azzardato "pensa a dover sgusciare un uovo quando ancora è nella gallina" ed io ho spalancato gli occhi con un aria un pò sorpresa. Poco dopo mi dice "ecco! Ci sono riuscito! Vuoi vederlo?". Non so ancora dove ho trovato la forza ed il coraggio, ma ho annuito e vedervi davanti agli occhi quella massa biancastra e sanguinosa. A dire il vero me lo immaginavo più piccolo. Non è di certo stato uno spettacolo carino, ma sono comunque contenta di averlo potuto vedere. Il chirurgo mi ha sorriso di nuovo ed ha lasciato che mi richiudesse il collega. Nel frattempo mi spiegava un pò di cose, ma io ero concentrata a vedere cosa combinavano con il filo.
Dopo un'ora ero di nuovo in camera con un tea caldo zuccherato da bere e sempre la flebo nel braccio. Quando mi hanno dimessa ero stanca, dolorante, ma sollevata.
Adesso aspetto fiduciosa l'esito dell'istologico.
La paura mi ha accompagnata. Ero tesa, nervosa, agitata e molto molto spaventata. Mercoledì mi trascinavo per casa commettendo errori assurdi tipo mettere la crema alla calendula sullo spazzolino o infornare una torta senza mai accendere il forno. Cose di questo genere. La sera mi hanno chiesto di fare un 2X2 a beach volley e, calcolando che probabilmente non avrò altre occasioni quest'anno, ho accettato molto volentieri.
Alle 19:30 ero ai campi e dopo due scambi mi sono resa conto di non aver mangiato nulla in tutto il giorno. Vedevo nero, non avevo forze ed il caldo mi stava sfiancando. Il mio compagno di gioco non ha nemmeno avuto il coraggio di rimproverarmi perché era palese il mio stato ansioso.
Finita la gara sono tornata a casa, cena e poi a letto... Le preoccupazioni mi marcavano ad uomo. Le solite domande: "e se qualcosa non dovesse andare nel verso giusto?" "e se ci fossero complicazioni?" "e se l'esito non fosse quello atteso" Insomma, mi stavo massacrando la testa fino a quando non sono crollata esausta in un sonno profondo. Alle 6 del mattino la sveglia suonava ed io silenziosamente preparavo la mia borsa per l'ospedale.
Arrivata puntualissima alle 7 in un ospedale ancora dormiente, sono stata accolta da due infermiere gentilissime che cercavano di farmi rilassare e mi hanno accompagnata al mio letto chiedendomi di indossare il camice. Poco dopo avevo una flebo al braccio e mi stavano accompagnando in sala operatoria. Lungo il tragitto mi accarezzavano i capelli facendo complimenti ed esaltandone la morbidezza prima di infilarli in una cuffia.
Arriviamo. Fa freddissimo ed un sacco di gente verde vestita chiacchiera di qualsiasi cosa non badando particolarmente alla mia presenza.
Mi chiedono conferma dei dati anagrafici, mi chiedono che faccio nella vita, se ho figli e come mi sento.
La più anziana mi mette una specie di molletta che rileva il battito cardiaco sul dito della mano, una placca appiccicosa sulla coscia e mi incolla un lenzuolo monouso lasciando libera solo la parte che andranno a tagliare.
Il chirurgo mi viene davanti, mi guarda negli occhi, mi sorride. Un sorriso che, non so come, mi rassicura. Mi dice "io la pungerei, sentirà un pò male" ed infatti ho sentito un pizzicotto ed uno strano calore: era l'anestesia.
Sono in quattro intorno a me. Mi dicono di avvisarli se sento male così mi fanno ancora un pò di anestesia. Iniziano a tagliarmi e parlano di cucina, colleghi, vacanze... ed io li sotto che sentivo dolore, me ne stavo contratta e non dicevo nulla. Poi sono esplosa in un "MI FATE MALE" e loro subito hanno fatto come detto. Il chirurgo mi dice "sto facendo fatica perchè ho voluto farti il taglio più piccolo possibile". Ero comunque abbastanza tranquilla, anche se vederli in affanno un pò mi faceva pensare. Poi mi guarda e se ne viene fuori con un paragone azzardato "pensa a dover sgusciare un uovo quando ancora è nella gallina" ed io ho spalancato gli occhi con un aria un pò sorpresa. Poco dopo mi dice "ecco! Ci sono riuscito! Vuoi vederlo?". Non so ancora dove ho trovato la forza ed il coraggio, ma ho annuito e vedervi davanti agli occhi quella massa biancastra e sanguinosa. A dire il vero me lo immaginavo più piccolo. Non è di certo stato uno spettacolo carino, ma sono comunque contenta di averlo potuto vedere. Il chirurgo mi ha sorriso di nuovo ed ha lasciato che mi richiudesse il collega. Nel frattempo mi spiegava un pò di cose, ma io ero concentrata a vedere cosa combinavano con il filo.
Dopo un'ora ero di nuovo in camera con un tea caldo zuccherato da bere e sempre la flebo nel braccio. Quando mi hanno dimessa ero stanca, dolorante, ma sollevata.
Adesso aspetto fiduciosa l'esito dell'istologico.
mercoledì 19 giugno 2013
Non è facile
Caldo insostenibile, chiusa in casa con le imposte mai aperte. Un ventilatore muove l'aria, ma sono sudatissima e scrivere al computer sembra faticoso. Sto sistemando un pò di carte, preparando moduli e altre cose di questo tipo. Ero presa, concentrata e determinata a finire in poco tempo quello che stavo facendo per poi uscire a fare delle commissioni urgenti.
Ero di buon umore, nonostante tutto, nonostante le preoccupazioni per l'intervento che dovrò affrontare, nonostante la scelta fatta pallavolisticamente non sembra premiarmi...ero comunque serena.
Ridevo con amici ed ho bevuto il caffè con mia madre parlando mentre guardavamo una replica del programma di Augias... Tutto normale.
Poi però, cerchi una cosa nella posta, ma ti esce la mail sbagliata. Una mail che è impossibile dimenticare. Ti senti una pugnalata tra le scapole. Ti manca il fiato. Vorresti piangere, vorresti fuggire, invece rimani immobile. Pietrificata per qualche minuto. Tempo che sembra eternità. Il sangue sembra essersi fermato, le mani fredde, la gola secca. Ti rendi conto che stai ancora male.. che nonostante il tempo passi, la ferita rimane aperta. Capisci che sei stata poco lucida, che hai voluto affrontare tutto da sola, ma che ora non è facile andare avanti facendo finta di niente. Ciclicamente torna nella tua vita, ti spaventa e non sai cosa fare. NON E' FACILE. Non è facile andare avanti quando si ha paura.
Ero di buon umore, nonostante tutto, nonostante le preoccupazioni per l'intervento che dovrò affrontare, nonostante la scelta fatta pallavolisticamente non sembra premiarmi...ero comunque serena.
Ridevo con amici ed ho bevuto il caffè con mia madre parlando mentre guardavamo una replica del programma di Augias... Tutto normale.
Poi però, cerchi una cosa nella posta, ma ti esce la mail sbagliata. Una mail che è impossibile dimenticare. Ti senti una pugnalata tra le scapole. Ti manca il fiato. Vorresti piangere, vorresti fuggire, invece rimani immobile. Pietrificata per qualche minuto. Tempo che sembra eternità. Il sangue sembra essersi fermato, le mani fredde, la gola secca. Ti rendi conto che stai ancora male.. che nonostante il tempo passi, la ferita rimane aperta. Capisci che sei stata poco lucida, che hai voluto affrontare tutto da sola, ma che ora non è facile andare avanti facendo finta di niente. Ciclicamente torna nella tua vita, ti spaventa e non sai cosa fare. NON E' FACILE. Non è facile andare avanti quando si ha paura.
venerdì 24 maggio 2013
FIFA MONDIALE
E' incredibile quanto non riesca ad ammetterlo, ma ora è giunto il momento di dire la verità: HO PAURA! Ho tantissima paura. Io non ho mai fatto un intervento ed al pensiero di andare sotto i ferri mi mette un'ansia indescrivibile. Mi rendo anche conto che non posso più rimandare. Avrei già dovuto farlo da un anno ed ho rimandato prima per il lavoro e poi per la pallavolo. Ora non ho più scuse.
Dovrò farmi operare... Sto cercando di capire bene come, quando e soprattutto da chi!
PAURA PAURA PAURA... Quando saprò il giorno inizierò a tremare facendo il countdown.
Dovrò farmi operare... Sto cercando di capire bene come, quando e soprattutto da chi!
PAURA PAURA PAURA... Quando saprò il giorno inizierò a tremare facendo il countdown.
mercoledì 15 maggio 2013
CONQUISTATA LA B2
Avendo concluso la regular season come miglior seconda dei tre gironi, ci siamo giocate la prima fase dei play off.
Mercoledì 8 maggio siamo andata a Cinisello Balsamo. Abbiamo sfidato l'Auprema, squadra mai battuta nemmeno in Coppa. Nemmeno questa volta siamo riuscite a farcela, perdendo al tie break. Per avere ancora una possibilità di passaggio diretto abbiamo sperato (gufato) venerdì che l'Auprema perdesse con Brembate e... E' andata proprio così! Vittoria delle bergamasche al tie break con noi ansiose negli spogliatoi collegate con il pubblico. Domenica 12 quindi toccava a noi. Dovevamo fare 3 punti per conquistarci con tranquillità la B2 e... NON C'E' STATA STORIA. Un secco 3-0 contro Brembato ci ha proiettate nel campionato nazionale! Una partita vinta senza troppa difficoltà. Probabilmente le orobiche erano un pò stanche e noi brave ad aggredirle!!! Ora ci aspetta la FINAL FOUR a Cantù domenica 19. Sarebbe bello vincere anche questo titolo!!!
Mercoledì 8 maggio siamo andata a Cinisello Balsamo. Abbiamo sfidato l'Auprema, squadra mai battuta nemmeno in Coppa. Nemmeno questa volta siamo riuscite a farcela, perdendo al tie break. Per avere ancora una possibilità di passaggio diretto abbiamo sperato (gufato) venerdì che l'Auprema perdesse con Brembate e... E' andata proprio così! Vittoria delle bergamasche al tie break con noi ansiose negli spogliatoi collegate con il pubblico. Domenica 12 quindi toccava a noi. Dovevamo fare 3 punti per conquistarci con tranquillità la B2 e... NON C'E' STATA STORIA. Un secco 3-0 contro Brembato ci ha proiettate nel campionato nazionale! Una partita vinta senza troppa difficoltà. Probabilmente le orobiche erano un pò stanche e noi brave ad aggredirle!!! Ora ci aspetta la FINAL FOUR a Cantù domenica 19. Sarebbe bello vincere anche questo titolo!!!
martedì 23 aprile 2013
Assurdità
E così siamo seconde. Certo, saremmo dovuto essere prime, ma abbiamo avuto parecchie difficoltà ed ora, a due giornate dalla fine, siamo a -4 punti dalla capolista.
Cosa mi spinge a scrivere un post in merito? L'amarezza.
Sono parecchio delusa da quanto sta avvenendo. Ho iniziato a novembre e subito rimasi colpita dalle qualità delle mie compagne e dal lavoro dello staff tecnico.
Anche se molte lo danno per scontato, erano anni che non mi trovavo ad avere primo allenatore, secondo allenatore e uno scoutman sempre presente anche durante gli allenamenti.
I dirigenti passavano molto tempo in palestra, chi più chi meno e poi... BOOOH
Ad un certo punto credo sia scoppiata la necessità di creare problemi quando non ce ne sono.
Oddio, questa forse è un'inesattezza. I problemi ci sono sempre, ma quando si vince ed i risultati sono oltremodo positivi, si riesce a soffocare qualsiasi tipo di astio.... Ma non questa volta!
Ad un certo punto le tensioni erano davvero insostenibili ed i ruoli mischiati.
Le atlete si preoccupavano di prendere decisioni dirigenziali, la società interveniva sugli aspetti tecnici, lo staff tecnico non collaborava più. Insomma, tutto questo ha fatto in modo che una corazzata fortissima iniziasse a perdere colpi e venissero a galla le forti lacune.
Non è più un segreto che in ricezione siamo decisamente scarse ed il lavoro muro/difesa non sempre è ottimo. Un pò di nervosismo è bastato quindi per creare il caos.
Io, atleta arrivata a stagione iniziata, con un bagaglio di esperienza decisamente ricco e...qualche annetto sulle spalle...cosa dovrei fare???
Di certo non mollo. Io non mollo. Io voglio vincere i play off! Io credo fortemente di potercela fare, ma non da sola. E' impossibile!!! Ho bisogno del mio gruppo. Mi serve una squadra determinata, lucida e MUTA.
Già... il problema principale è che molta gente parla troppo.
Difficilmente il parlare è utile... soprattutto in uno spogliatoio femminile di una piccola provincia.
Attendo questa sera per capire se sono riuscita ad essere leader.
Confido nelle teste della mia squadra.
Cosa mi spinge a scrivere un post in merito? L'amarezza.
Sono parecchio delusa da quanto sta avvenendo. Ho iniziato a novembre e subito rimasi colpita dalle qualità delle mie compagne e dal lavoro dello staff tecnico.
Anche se molte lo danno per scontato, erano anni che non mi trovavo ad avere primo allenatore, secondo allenatore e uno scoutman sempre presente anche durante gli allenamenti.
I dirigenti passavano molto tempo in palestra, chi più chi meno e poi... BOOOH
Ad un certo punto credo sia scoppiata la necessità di creare problemi quando non ce ne sono.
Oddio, questa forse è un'inesattezza. I problemi ci sono sempre, ma quando si vince ed i risultati sono oltremodo positivi, si riesce a soffocare qualsiasi tipo di astio.... Ma non questa volta!
Ad un certo punto le tensioni erano davvero insostenibili ed i ruoli mischiati.
Le atlete si preoccupavano di prendere decisioni dirigenziali, la società interveniva sugli aspetti tecnici, lo staff tecnico non collaborava più. Insomma, tutto questo ha fatto in modo che una corazzata fortissima iniziasse a perdere colpi e venissero a galla le forti lacune.
Non è più un segreto che in ricezione siamo decisamente scarse ed il lavoro muro/difesa non sempre è ottimo. Un pò di nervosismo è bastato quindi per creare il caos.
Io, atleta arrivata a stagione iniziata, con un bagaglio di esperienza decisamente ricco e...qualche annetto sulle spalle...cosa dovrei fare???
Di certo non mollo. Io non mollo. Io voglio vincere i play off! Io credo fortemente di potercela fare, ma non da sola. E' impossibile!!! Ho bisogno del mio gruppo. Mi serve una squadra determinata, lucida e MUTA.
Già... il problema principale è che molta gente parla troppo.
Difficilmente il parlare è utile... soprattutto in uno spogliatoio femminile di una piccola provincia.
Attendo questa sera per capire se sono riuscita ad essere leader.
Confido nelle teste della mia squadra.
mercoledì 13 marzo 2013
E LA MODA DEL KINESIO TAPING
Siamo a metà marzo. Ci siamo scoperti in anticipo perchè questa sera fa ancora un freddo becco.
Ho aperto la finestra per chiudere le imposte e non sono ancora riuscita a scaldarmi le mani... Non che io solitamente le abbia calde :D
Oggi pomeriggio sono andata da un "nuovo" fisioterapista e questa sera starò comodamente a riposo sul divano. Mi ha manipolato le vertebre, fatto il pompage cervicale e sbloccato la caviglia... Apparentemente ho solo due kinesio tape, ma in realtà sono a pezzi..
ll pompage si effettua in tre tempi: trazione, mantenimento della tensione e rilasciamento.
In realtà volevo parlare un pochino del kinesio taping.
Secondo me va molto di moda, ma in pochi sanno applicarlo correttamente... Non sapete di cosa sto parlando??? Quei cerotti spesso colorati che si vedono spesso su ginocchia, spalle, schiena etc degli sportivi... Balotelli forse è stato uno dei primi calciatori che l'ha esposto. Nel volley si usa da circa 6 anni credo...
Si tratta di una tecnica che si basa sui processi di guarigione in modo naturale del corpo. Si è mostrata efficace grazie all'attivazione dei sistemi neurologici e di circolazione, quindi sistema venoso e linfatico.
E' stata scoperta dai pallavolisti, ma rapidamente ha preso piede in altri sport.
Che dire... stiamo a vedere. Io per ora ho due bei cerottoni in prossimità della vertebra che mi ha manipolato... speriamo serva a stare meglio. Le mie precedenti esperienze di incerottamento sono state poche (gomito e spalla) e solo per la durata della gara. Non sono di certo riuscita a capirne l'efficienza.
Ho aperto la finestra per chiudere le imposte e non sono ancora riuscita a scaldarmi le mani... Non che io solitamente le abbia calde :D
Oggi pomeriggio sono andata da un "nuovo" fisioterapista e questa sera starò comodamente a riposo sul divano. Mi ha manipolato le vertebre, fatto il pompage cervicale e sbloccato la caviglia... Apparentemente ho solo due kinesio tape, ma in realtà sono a pezzi..
ll pompage si effettua in tre tempi: trazione, mantenimento della tensione e rilasciamento.
In realtà volevo parlare un pochino del kinesio taping.
Secondo me va molto di moda, ma in pochi sanno applicarlo correttamente... Non sapete di cosa sto parlando??? Quei cerotti spesso colorati che si vedono spesso su ginocchia, spalle, schiena etc degli sportivi... Balotelli forse è stato uno dei primi calciatori che l'ha esposto. Nel volley si usa da circa 6 anni credo...
Si tratta di una tecnica che si basa sui processi di guarigione in modo naturale del corpo. Si è mostrata efficace grazie all'attivazione dei sistemi neurologici e di circolazione, quindi sistema venoso e linfatico.
E' stata scoperta dai pallavolisti, ma rapidamente ha preso piede in altri sport.
Che dire... stiamo a vedere. Io per ora ho due bei cerottoni in prossimità della vertebra che mi ha manipolato... speriamo serva a stare meglio. Le mie precedenti esperienze di incerottamento sono state poche (gomito e spalla) e solo per la durata della gara. Non sono di certo riuscita a capirne l'efficienza.
giovedì 21 febbraio 2013
SCENDE LA NEVE
Guardando fuori dalla finestra sono ore che vedo scendere neve... Io la odio! Mi mette paura! Ho solo brutti ricordi legati alla neve.
La mia squadra sembra un lazzaretto e stasera ci alleneremo in 9 perchè molte sono a casa influenzate. Io, dopo il virus, direi che mi sono ripresa ed in palestra sto esprimendo un buon livello di gioco, sia in campionato che in coppa. Sono piuttosto soddisfatta.
Le mie perplessità oggi sono in merito al terrore che ancora oggi percorre le mie vene.
Ogni volta che mi suona il telefono ed appare un numero sconosciuto mi blocco. Non riesco a rispondere. Il problema è che potrebbero essere telefonate importanti, magri offerte di lavoro, ma io non ce la faccio. Ho paura. Paura di cosa? Non lo so nemmeno io. Dovrei sentirmi protetta e tutelata, ma non è così.
Vorrei solo saperlo in un altro continente.
La mia squadra sembra un lazzaretto e stasera ci alleneremo in 9 perchè molte sono a casa influenzate. Io, dopo il virus, direi che mi sono ripresa ed in palestra sto esprimendo un buon livello di gioco, sia in campionato che in coppa. Sono piuttosto soddisfatta.
Le mie perplessità oggi sono in merito al terrore che ancora oggi percorre le mie vene.
Ogni volta che mi suona il telefono ed appare un numero sconosciuto mi blocco. Non riesco a rispondere. Il problema è che potrebbero essere telefonate importanti, magri offerte di lavoro, ma io non ce la faccio. Ho paura. Paura di cosa? Non lo so nemmeno io. Dovrei sentirmi protetta e tutelata, ma non è così.
Vorrei solo saperlo in un altro continente.
INVOLTINI DI VERZE
La prima volta li ho preparati per un pranzetto casalingo tra amici... Li ho riproposti per una cena tra amiche e sono piaciuti... Dato che mi chiedono la ricetta, vi svelerò il tutto. E' molto semplice ed inventata, quindi i cuochi sicuramente la boccerebbero, ma il risultato squisito :D
INGREDIENTI: (Per 4 persone)
INGREDIENTI: (Per 4 persone)
- 2 PATATE
- VERZA
- 1 UOVO
- 1TONNO IN SCATOLA
- SALE
- PEPE
- PAPRIKA DOLCE
- OLIO
- CIPOLLA BIANCA
- ZUCCHERO
Lessate un paio di patate e nel frattempo mettete sul fuoco a bollire un tegame colmo d'acqua. Staccate 8 foglie dalla verza ed immergetele una sopra l'altra facendole sbollentare per un paio di minuti.
Toglietele delicatamente e fatele asciugare su un canovaccio pulito.
Quando le patate saranno pronte mettetele in una ciotola ampia e schiacciatele ancora calde (altrimenti farete fatica e rischiate che annerisca).
Aggiungete un uovo intero, il tonno in scatola, sale, pepe e la paprika dolce. Amalgamate il tutto e... io assaggio per regolarmi del gusto :)
Con le mani formate delle palline e mettete al centro della foglia. Chiudetele a busta o come meglio riuscite. Io non uso stuzzicadenti, ma l'importante è non far uscire il ripieno.
In una pentola antiaderente o in ceramica mettete abbondante olio, una cipolla bianca tagliata a pezzettini ed un cucchiaino di zucchero per caramellarle un pò. Quando il soffritto sarà pronto, appoggiate delicatamente gli involtini con la parte di chiusura a contatto con la pentola. Iniziate a cuocerli ricordandovi di salarli e peparli a piacimento.
giovedì 7 febbraio 2013
TORTA MELE E CIOCCOLATO SENZA BURRO
Ieri sera mi sono finalmente alzata dal letto dopo 3 giorni di virus e mi sono messa a fare una torta.
Non avendo avuto il tempo per fare la spesa, mi sono inventata qualcosa con gli ingredienti a mia disposizione e devo dire che il risultato è stato ottimo.
Una torta semplice, veloce e gustosa... Ora vi darò la ricetta:
INGREDIENTI:
PREPARAZIONE:
Non avendo avuto il tempo per fare la spesa, mi sono inventata qualcosa con gli ingredienti a mia disposizione e devo dire che il risultato è stato ottimo.
Una torta semplice, veloce e gustosa... Ora vi darò la ricetta:
INGREDIENTI:
- 100 g di cioccolato fondente (io ne avevo in casa uno squisito del Venezuela)
- 2 UOVA (io le ho sempre freschissime)
- 50 g di olio di semi di mais
- 180 g di Farina 00
- 1 bustina di lievito per dolci
- 140 g di yogurt (io ho usato il vasetto BIO della Fattoria Scaldasole alla banana, ma va benissimo anche naturale)
- 2/3 mele
PREPARAZIONE:
- Accendete il forno che dovrà essere preriscaldato a 170°.
- Fate a dadini le mele sbucciate e spezzettate il cioccolato.
- In una terrina lavorate le uova con lo zucchero (usate una frusta manuale o elettrica).
- Aggiungere lo yogurt, l'olio di semi e mescolate il tutto.
- Setacciare la farina con la bustina di lievito ed unite al composto.
- Aggiungete mele e cioccolato mescolando per bene.
- Versate l'impasto in una tortiera imburrata ed infarinata dal diametro di 24 cm o, se preferite, fate come me ed utilizzate una tortiera in silicone.
- Cuocete per circa 40 minuti a 170° controllando con uno stuzzicadenti la cottura.
- Guarnite a piacere con zucchero a velo, cioccolato fuso o servire semplicemente con un pò di panna GNAM :D
giovedì 31 gennaio 2013
PASSATO VS FUTURO
Oggi è il 31 gennaio ed io, come ogni anno, investo del tempo a ripensare a quando nel 2003 abbiamo fatto un incidente in auto. Eravamo solo dei ragazzini di 21 anni eppure mi sentivo così grande.
Siamo stati fortunati quel venerdì sera...
Però io penso sempre tanto, troppo al passato. Difficilmente dimentico cose. Addirittura ricordo cosa indossavo, cosa avevamo bevuto e pure la canzone che stavamo ascoltando.
Quello che non mi è chiaro però è un'altra cosa. Perchè mi concentro così tanto sul passato??? Forse ho PAURA del futuro? Probabilmente il fatto che sia così incerto mi spaventa al punto di non pensarci?
Eppure, vista soprattutto la mia situazione attuale, dovrei veramente pensare solo al domani.
coincidenze?
Dal sito ww.treccani.it vi riporto la definizione:
coincidènza s. f. [der. di coincidere]. –
1. Il coincidere, l’accadere simultaneo e fortuito di due o più fatti o circostanze diverse: fu una strana c.; per una fortunata c.; incontro, corrispondenza esatta. In partic., di treni o altri mezzi di trasporto, quando uno arriva e un altro parte poco dopo in modo da permettere ai viaggiatori di cambiare linea: treni in c.; prendere,trovare, perdere la c. (per una data località).
2. In matematica, identità, sovrapposizione di punti, di piani e, in generale, di figure geometriche.
3. In fisica nucleare, evento consistente nell’indicazione pressoché simultanea di due (c. doppia), tre (c. tripla), o più (c. multipla) contatori di particelle, attraversati da una particella (c. sistematica) o da particelle diverse (c. casuale o spuria); tali eventi sono evidenziati mediante particolari disposizioni dei rivelatori e dei relativi circuiti elettronici, avendosi così rivelatori (e circuiti) di, o in, coincidenza.
Questa quindi è la spiegazione della parola COINCIDENZA, ma nella routine spesso viene sostituita da un altro termine e cioè DESTINO.
Vi capita mai di dire o pensare "beh, era destino..." oppure "se lo vorrà il destino..." ?
Stavo chiacchierando con un amico romano che sta facendo un pò di ricerche sul suo passato ed ha scoperto che, in qualche modo, un suo antenato ebbe a che fare con la mia città. La coincidenza sta nel fatto che io ieri mi sono messa a spolverare il passato proprio perchè la cugina di mia nonna mi ha incuriosita con la foto di questa sua zia che mi assomigliava.
Quindi io ed il mio amico ieri abbiamo iniziato a pensare ad un percorso a ritroso? COINCIDENZA?
Quindi lui ha un ramo del suo albero che arriva proprio alla mia città? DESTINO?
Non lo so, ma sono comunque curiosa di vedere cosa salterà fuori da questa ricerca....
coincidènza s. f. [der. di coincidere]. –
1. Il coincidere, l’accadere simultaneo e fortuito di due o più fatti o circostanze diverse: fu una strana c.; per una fortunata c.; incontro, corrispondenza esatta. In partic., di treni o altri mezzi di trasporto, quando uno arriva e un altro parte poco dopo in modo da permettere ai viaggiatori di cambiare linea: treni in c.; prendere,trovare, perdere la c. (per una data località).
2. In matematica, identità, sovrapposizione di punti, di piani e, in generale, di figure geometriche.
3. In fisica nucleare, evento consistente nell’indicazione pressoché simultanea di due (c. doppia), tre (c. tripla), o più (c. multipla) contatori di particelle, attraversati da una particella (c. sistematica) o da particelle diverse (c. casuale o spuria); tali eventi sono evidenziati mediante particolari disposizioni dei rivelatori e dei relativi circuiti elettronici, avendosi così rivelatori (e circuiti) di, o in, coincidenza.
Questa quindi è la spiegazione della parola COINCIDENZA, ma nella routine spesso viene sostituita da un altro termine e cioè DESTINO.
Vi capita mai di dire o pensare "beh, era destino..." oppure "se lo vorrà il destino..." ?
Stavo chiacchierando con un amico romano che sta facendo un pò di ricerche sul suo passato ed ha scoperto che, in qualche modo, un suo antenato ebbe a che fare con la mia città. La coincidenza sta nel fatto che io ieri mi sono messa a spolverare il passato proprio perchè la cugina di mia nonna mi ha incuriosita con la foto di questa sua zia che mi assomigliava.
Quindi io ed il mio amico ieri abbiamo iniziato a pensare ad un percorso a ritroso? COINCIDENZA?
Quindi lui ha un ramo del suo albero che arriva proprio alla mia città? DESTINO?
Non lo so, ma sono comunque curiosa di vedere cosa salterà fuori da questa ricerca....
mercoledì 30 gennaio 2013
questione di qualità non di quantità
Oggi è mercoledì e sono a casa dagli allenamenti... La schiena fa ancora un pò male e nel tardo pomeriggio mi sono concessa un pò di relax con la boule dell'acqua calda sulla schiena e lo scatolone delle vecchie foto sulle gambe. Ho iniziato a sfogliarle ed ero contenta. La mia metamorfosi tra i 14 ed i 16 anni è impressionante.. A parte questo, il pensiero di oggi è:
"Ci sono persone che fanno parte della nostra vita per molto tempo di cui non sentiamo la mancanza e che ricordiamo a malapena riguardando vecchie foto, mentre inciampiamo per caso in altre e rimaniamo subito folgorati. Questione di chimica?"
Stavo pensando a questo mentre preparavo i filetti di platessa che ora stanno cuocendo nel forno ed emanano un profumino davvero invitante :D
Ieri è partito per un'esperienza in Australia un ragazzo che ho conosciuto a settembre. Il nostro incontro è stato decisamente fortuito. Io me ne stavo con la mia amica spaparanzata sul bagnasciuga ad Ibiza e lui con due suoi amici si sono seduti poco distanti da noi con una brocca di Sangria...
Beh, chi l'avrebbe mai detto, ma mi piace moltissimo parlare con lui e l'ho preferito a molte altre conoscenze datate. Abbiamo infatti trascorso qualche serata in compagnia, si ha avuto modo di parlare un pò da soli di un sacco di cose e la conclusione è che sono contenta di averlo incontrato.
Guardavo appunto le foto di quando avevo 16, 17, 18 anni e ci sono un sacco di persone che ormai non frequento più e che, comunque, hanno dato ben poco alla mia vita.
Forse è un normale percorso che tutti seguiamo per crescere e per imparare poi a "sceglierci" attentamente le persone che vogliamo frequentare? Boh, io in questo faccio ancora spesso degli errori di valutazione.
"Ci sono persone che fanno parte della nostra vita per molto tempo di cui non sentiamo la mancanza e che ricordiamo a malapena riguardando vecchie foto, mentre inciampiamo per caso in altre e rimaniamo subito folgorati. Questione di chimica?"
Stavo pensando a questo mentre preparavo i filetti di platessa che ora stanno cuocendo nel forno ed emanano un profumino davvero invitante :D
Ieri è partito per un'esperienza in Australia un ragazzo che ho conosciuto a settembre. Il nostro incontro è stato decisamente fortuito. Io me ne stavo con la mia amica spaparanzata sul bagnasciuga ad Ibiza e lui con due suoi amici si sono seduti poco distanti da noi con una brocca di Sangria...
Beh, chi l'avrebbe mai detto, ma mi piace moltissimo parlare con lui e l'ho preferito a molte altre conoscenze datate. Abbiamo infatti trascorso qualche serata in compagnia, si ha avuto modo di parlare un pò da soli di un sacco di cose e la conclusione è che sono contenta di averlo incontrato.
Guardavo appunto le foto di quando avevo 16, 17, 18 anni e ci sono un sacco di persone che ormai non frequento più e che, comunque, hanno dato ben poco alla mia vita.
Forse è un normale percorso che tutti seguiamo per crescere e per imparare poi a "sceglierci" attentamente le persone che vogliamo frequentare? Boh, io in questo faccio ancora spesso degli errori di valutazione.
lunedì 14 gennaio 2013
Dieta
Ed eccomi con alle spalle la mia prima settimana di dieta.
Oddio, non una vera dieta di quelle in cui devi pesare tutto e calcolare le calorie! Io mi limito a mangiare sano ed evitare pasta, pane, riso, patate per 2 settimane, niente dolci, niente alcolici e niente schifezze varie.
Il problema non sono di certo le schifezze... I miei 8 kg li ho presi mangiando piattoni di pasta, focaccione ripiene, birre post allenamento e tanti aperitivi... eh eh eh Ora sarà dura buttarli giù, ma lo devo fare perchè. oltre all'estetica che decisamente non si deve sottovalutare, il problema principale è la lentezza negli spostamenti a muro. Mi sento di un pesante che non si può descrivere... Se nel salto non mi sembra di aver perso, nella velocità mi sento un orso.
Speriamo di ottenere qualcosa da questa restrizione alimentare...
Nel frattempo ho in forno una torta fatta con la farina di grano saraceno. Me ne posso concedere una fettina prima dell'allenamento... :D
Oddio, non una vera dieta di quelle in cui devi pesare tutto e calcolare le calorie! Io mi limito a mangiare sano ed evitare pasta, pane, riso, patate per 2 settimane, niente dolci, niente alcolici e niente schifezze varie.
Il problema non sono di certo le schifezze... I miei 8 kg li ho presi mangiando piattoni di pasta, focaccione ripiene, birre post allenamento e tanti aperitivi... eh eh eh Ora sarà dura buttarli giù, ma lo devo fare perchè. oltre all'estetica che decisamente non si deve sottovalutare, il problema principale è la lentezza negli spostamenti a muro. Mi sento di un pesante che non si può descrivere... Se nel salto non mi sembra di aver perso, nella velocità mi sento un orso.
Speriamo di ottenere qualcosa da questa restrizione alimentare...
Nel frattempo ho in forno una torta fatta con la farina di grano saraceno. Me ne posso concedere una fettina prima dell'allenamento... :D
venerdì 4 gennaio 2013
C'è posta per te...
Il problema dei troppi vestiti mi accompagna da sempre... Quando ero piccina ne avevo sempre un sacco perché, crescendo rapidamente riuscivo ad usare quelli di mia sorella (6 anni più grande) in tempi brevi quindi finivano direttamente nel mio armadio, poi la nonna che ogni venerdì mi regalava qualcosa se non più cose faceva crescere il volume nei cassetti e poi ho iniziato a mettermi d'impegno. Dal 1996 al 2001 ogni venerdì, dopo le 2 ore di scuola, andavo in centro a Crema a comprarmi qualcosa.... Oddio se ripenso alle magliettine della Onyx con le bimbeminkia o quelle con Hello Spank...ho la pelle d'oca!
Il tutto per farvi capire che lo spazio a mia disposizione non è mai sufficiente, così oggi mi sono messa a cercare qualcosa da poter eliminare nella zona "cianfrusaglie" in cabina armadio.
Ho scovato la scatola verde con le lettere... Che malinconia! Ho passato più di due ore a leggerle... che bello! Mi scrivevano un sacco di persone, ma i più costanti erano Ale, Luca e Chiara. Che figata!
Ora vorrei riordinarle cronologicamente ... :)
Il tutto per farvi capire che lo spazio a mia disposizione non è mai sufficiente, così oggi mi sono messa a cercare qualcosa da poter eliminare nella zona "cianfrusaglie" in cabina armadio.
Ho scovato la scatola verde con le lettere... Che malinconia! Ho passato più di due ore a leggerle... che bello! Mi scrivevano un sacco di persone, ma i più costanti erano Ale, Luca e Chiara. Che figata!
Ora vorrei riordinarle cronologicamente ... :)
BUON ANNO :)
E lo sapevo! Avrei dovuto immaginarlo... Ho fatto trascorrere un mese senza scrivere nulla. C'è da dire che con le festività di mezzo non era semplice mantenere aggiornato il Blog.... ok ok, sto cercando alibi :'(
BUON ANNO A TUTTIIIII!!! Cosa vorrei da questo 2013? Beh, una cosa è certa... che fosse meglio del 2012! Direi che non è stato bello per troppi aspetti. Lavoro, salute, sport... uno schifo totale.
Sportivamente parlando sabato avremo il derby e ieri siamo andate a Fiorenzuola per un'amichevole contro la B2 che fino a pochi giorni fa era prima in classifica nel loro girone. Noi ci siamo comportante decisamente bene ed io ho avuto anche l'illusione di fare C1... Cosa svanita in brevissimo perché, i due set da C2 sono stati combattuti (il primo vinto ed il secondo perso a 22), ma schierata nel ruolo di C1 non ho praticamente visto palla perchè abbiamo subito una serie infinita di ace... sig sig Detta così sembra che sia stata una brutta prestazione, invece l'esatto opposto. A parte l'ultimo set che, si sa, nelle amichevoli di solito si da spazio alle riserve, quindi riuscire a fare bene è sempre complesso.
Comunque riprendiamo dopo la sosta sempre da prime imbattute e vorrei mantenere questa posizione :)
Dal fronte lavoro sempre desolazione, pessimismo e tristezza assoluta. Confido veramente nel post Epifania perché sta diventando faticoso sopravvivere con gli spiccioli messi da parte in questi anni. Certo, se penso a tutti i soldi che devo prendere da dove mi sono licenziata... potrei tranquillamente godermi un pò di vacanza serenamente.
A proposito di vacanze... Sto già pensando al mio prossimo viaggetto e... no no non dico nulla! Non posso pronunciarmi ora, è troppo presto. ScaramanziaMode ON :D
Avrei un sacco di cose da raccontare perché ho concluso l'anno in maniera scoppiettante con un bel cenone il 31 dicembre, gite fuori porta ed un sacco di pranzetti qua e là...
BUON ANNO A TUTTIIIII!!! Cosa vorrei da questo 2013? Beh, una cosa è certa... che fosse meglio del 2012! Direi che non è stato bello per troppi aspetti. Lavoro, salute, sport... uno schifo totale.
Sportivamente parlando sabato avremo il derby e ieri siamo andate a Fiorenzuola per un'amichevole contro la B2 che fino a pochi giorni fa era prima in classifica nel loro girone. Noi ci siamo comportante decisamente bene ed io ho avuto anche l'illusione di fare C1... Cosa svanita in brevissimo perché, i due set da C2 sono stati combattuti (il primo vinto ed il secondo perso a 22), ma schierata nel ruolo di C1 non ho praticamente visto palla perchè abbiamo subito una serie infinita di ace... sig sig Detta così sembra che sia stata una brutta prestazione, invece l'esatto opposto. A parte l'ultimo set che, si sa, nelle amichevoli di solito si da spazio alle riserve, quindi riuscire a fare bene è sempre complesso.
Comunque riprendiamo dopo la sosta sempre da prime imbattute e vorrei mantenere questa posizione :)
Dal fronte lavoro sempre desolazione, pessimismo e tristezza assoluta. Confido veramente nel post Epifania perché sta diventando faticoso sopravvivere con gli spiccioli messi da parte in questi anni. Certo, se penso a tutti i soldi che devo prendere da dove mi sono licenziata... potrei tranquillamente godermi un pò di vacanza serenamente.
A proposito di vacanze... Sto già pensando al mio prossimo viaggetto e... no no non dico nulla! Non posso pronunciarmi ora, è troppo presto. ScaramanziaMode ON :D
Avrei un sacco di cose da raccontare perché ho concluso l'anno in maniera scoppiettante con un bel cenone il 31 dicembre, gite fuori porta ed un sacco di pranzetti qua e là...
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